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venerdì 2 agosto 2013
MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo - Zaha Hadid
via Guido Reni 4/A, Roma, 1998 - 2010
Il MAXXI, ovvero Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, è stato progettato dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid ed è situato nel quartiere Flaminio di Roma. Realizzato tra la fine degli anni ’90 ed il 2010, è una complessa struttura multifunzionale composta da due musei, MAXXI arte e MAXXI architettura, e da una serie di spazi sapientemente articolati destinati a diverse funzioni: al piano terra la grande hall a tutta altezza, il bookshop, la sala conferenze, il bar-ristorante, l’auditorium, i laboratori di ricerca e le gallerie per esposizioni temporanee e collezioni di fotografia e grafica; ai piani successivi ampie sale espositive, connesse da scale sospese nel vuoto e percorsi che si intrecciano tra interno ed esterno. Nell’ultimo livello del museo una grande lastra inclinata consente di guardare il panorama circostante. Da qui infatti è possibile vedere il palazzetto dello sport di Pier Luigi Nervi, l’auditorium di Renzo Piano ed anche le ultime propaggini del parco di Villa Glori. Zaha Hadid sin dai primi disegni ha dimostrato grande attenzione nei confronti del contesto urbano che circonda il MAXXI. Gli ampi spazi esterni ripristinano un collegamento interrotto per quasi un secolo dal precedente impianto militare, consentendo allo stesso tempo di collegare rapidamente via Guido Reni con piazza Mancini. Le complessità delle forme, il variare e l'intrecciarsi delle quote determinano una trama spaziale di grande complessità, oltre che un suggestivo rimando al lento fluire del Tevere, che in questo punto si piega in una morbida ansa. L'andamento rigato della copertura contiene una memoria degli shed delle strutture militari preesistenti. Molto controverso è il rapporto con l’edificio preesistente che si trova in via Guido Reni. Questo vecchio complesso è caratterizzato da soluzioni progettuali “canoniche”: intonaco bianco, serramenti ripartiti da una scansione modulare, ampio portone d’ingresso, modanature classiche in sommità. Fa da controcanto a questa classicità l’enorme blocco di cemento armato a facciavista che viene sovrapposto e incastrato nel vecchio tetto, determinando un interessante gioco di contrasti tra antico e moderno.
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